MOVIMENTO E VITA.
Posso affermare con assoluta certezza che il movimento corporeo è per me vitale, tanto da averlo con il tempo fatto diventare parte del mio lavoro.
Per questo motivo dall’età di tre anni ho sempre praticato molti tipi di attività fisica e, pur non essendomi mai specializzato in nessuna in particolare, questa ampia sperimentazione mi ha fatto comprendere i vantaggi e gli svantaggi di molte di esse.

Non mi ero mai soffermato sul perché di questa mia scelta, ma qualche tempo fa un mio conoscente mi ha fatto una ironica domanda:
“Ti sei approcciato al Qi Gong perché hai finito tutti gli sport?”

Questa semplice domanda mi ha fatto riflettere sul percorso motorio acquisito in tutti questi anni: nuoto, atletica, arti marziali e sport da combattimento, mi hanno accompagnato per molti anni alla ricerca di una buona salute e della gestione dello stress.
Ho sempre considerato l’attività fisica come un’importante modalità per ottenere una buona salute fisica e mentale, ma grazie al percorso corporeo del Bioenergetic Shen treatment ho compreso che questa maniacale necessità di muovermi era la ricerca di una gestione dello stress che avvertivo sempre più pressante.
Dopo questa comprensione, il mio interesse per il movimento si è inizialmente rivolto all’apprendimento di ginnastiche posturali per porre rimedio ai tanti traumi accumulati negli anni, ho praticato e insegnato queste forme di movimento per diversi anni, l'apprendimento ed il successivo insegnamento di alcune forme di movimento orientali mi hanno indirizzato verso un maggiore percezione corporea e ad un ascolto interiore, ma la mia ricerca e sperimentazione non era ancora conclusa.
La mia passione ed attrazione per le arti marziali era ancora viva e l’invito da parte della collega Rita Caprioglio, anch'essa Operatrice in Bioenergetic Shen Treatment®, insegnante di Qi Gong e Qi Gong terapeutico, a sperimentarne una forma che si pratica con dei bastoni di bambù è stata per me irresistibile.
L’approccio con questa forma di Qi Gong, in cui movimento e respiro sono molto guidati, soddisfaceva il mio bisogno di praticare una componente più marziale ed è stato un amore a prima vista, tanto forte da spingermi a sperimentarne altre forme.
Una caratteristica che mi distingue è quella di essere sempre alla ricerca dei vantaggi e dei limiti di qualsiasi tipologia di movimento, una sorta di “economia del movimento” e credo che questa sia uno dei principali motivi dei miglioramenti fisici nei partecipanti ai miei corsi.
Quello che ho appreso praticando Qi Gong e che ho notato in tutti i gruppi di ginnastica che conduco, è che la difficoltà maggiore dei partecipanti è il rilasciare fasce muscolari profonde di cui non hanno percezione e questo causa spesso malessere nelle persone.
Queste fasce muscolari contratte hanno effetti in molti aspetti del nostro corpo, sia da un punto di vista meccanico (modifica della postura con relativi problemi nei vari distretti muscolari ed articolari), ma anche come influenza indiretta sugli organi interni.
Nei gruppi che seguo ho infatti verificato un grosso miglioramento nel benessere dei partecipanti dopo aver inserito quanto appreso nel mio percorso con il Qi Gong.
Per contro nei gruppi di Qi Gong in cui ho partecipato e nei piccoli gruppi da me condotti, ho notato una difficoltà iniziale nell’approccio a questa antica, ma attualissima modalità di movimento, probabilmente per la predisposizione di noi occidentali ad enfatizzare maggiormente la contrazione e la forza.
Queste sperimentazioni e il confronto con l’esperienza di Rita ha fatto nascere un altro progetto, ma questa è un altra storia



Daniele Dimarte 

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