meditazione

Meditazione

Gli antichi taoisti conoscevano il segreto dell’energia interna, una forza intelligente della quale ogni essere vivente è permeato e che è all’origine della vita stessa: il Qi.
Essi scoprirono il complesso reticolo di condotti energetici, all’interno dei quali il qi scorre, portando la vita in ogni parte dell’organismo.
Compresero che la salute, il benessere fisico, ma anche mentale e interiore, era possibile esclusivamente se questa energia era libera di fluire, con abbondanza e senza ostacoli, all’interno del corpo.
Capirono che tanto la crescita spirituale quanto la guarigione fisica e la longevità, non erano possibili, senza la coltivazione di questa energia.
Gli antichi taoisti osservarono e compresero che ogni nostra postura, emozione, sentimento, pensiero, influenzano profondamente la qualità e la quantità della nostra energia interna, apportando modificazioni rilevanti sul suo scorrimento nel corpo energetico.
Questi fattori potevano cioè alterare in modo considerevole la quantità di energia presente all’interno del corpo, arrivando a generare blocchi energetici tali da poter creare le basi per l’insorgere successivo di malattie a livello fisico.
Le loro pratiche erano e sono volte a conservare, accumulare e dirigere il qi e a liberarsi delle energie stagnanti o non benefiche.
Per coltivare la nostra energia interna occorre praticare QiGong, Taijiquan, ( chiamate anche meditazioni in movimento), oltre al fatto che le tecniche di meditazione sono a tutto diritto parte integrante della pratica (meditazione del sorriso interiore, meditazione della piccola circolazione celeste, meditazione delle mille mani del Buddha, meditazione degli organi, ecc.).


Meditazione significa agire centrati

Il termine greco, meditor, meditatio in latino, in origine significa: tenersi pronti, studiare, praticare, preparare.
La radice comune è medio che significa: al centro, nel mezzo, intermediario, intervallo di tempo e di spazio ma anche: misurato, ponderato.
Etimologicamente meditazione significa: agire centrato in vista di ottenere un risultato.
Si tratta quindi sia di preparare la propria partenza che di riuscire nel proprio viaggio.
In seguito ha preso un altro significato che implica la riflessione.
Per molti maestri cinesi, la consapevolezza del centro, non è altro che il giusto mezzo. I mezzi o gli strumenti possono variare, ma lo scopo resta lo stesso: è il cammino verso la vetta che è importante, poiché il viaggio verso lo scopo importa più che lo scopo stesso.
“E’ marciando che la via si traccia, è nominandole che le cose sono definite”.
Solamente l’essere realizzato sa che la comprensione porta all’Unità, così rifiuta i suoi pregiudizi per attenersi alla giusta misura. la giusta misura permette la pratica, la pratica porta risultato, il risultato rappresenta il successo. Semplicemente portare a compimento, ecco il Tao.
Tempo e spazio si confondono allora nel flusso e reflusso, allora il Tao non è ne’ davanti ne’ dietro, è attorno e al centro.
Il centro è allora ovunque e la periferia da nessuna parte.
Ciò che pare inazione è allora movimento.

Meditare è agire con consapevolezza, non è non azione. La pratica è meditazione. La meditazione è pratica.

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